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L’associazione Valbreno (nata per favorire la fusione tra Paladina e Valbrembo) scrive al nuovo presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, al Prefetto Elisabetta Margiacchi, al presidente del Parco dei colli Oscar Locatelli e ai sindaci di Almè, Curno, Mozzo, Paladina, San Pellegrino Terme, Sedrina, Sorisole, Valbrembo, Villa d’Almè e Zogno. Il tema è la riqualificazione della strada 470dir accompagnata dal dissenso della “Valbreno” nei confronti della soluzione adottata dalla Provincia, ovvero la rasoiata di asfalto da Sombreno per Petosino passando per Almè. Rasoiata per la quale non ci sono i “danè” nonostante la pomposa conferenza stampa del 20 settembre 2017 nella quale l’ex presidente Matteo Rossi, accompagnato dai fedelissimi Pasquale Gandolfi (di nuovo vice presidente di Via Tasso) e Manuel Preda (sindaco di Villa d’Almè), annunciava che “l’Anas era pronta a sobbarcarsi l’onere del progetto definitivo ed esecutivo che avrebbe dovuto completare la tanto sognata Tangenziale Sud“. Rossi e company, supportati poi dalle dichiarazioni entusiaste dei PD Elena Carnevali e Giovanni Sanga, precisavano che dei 90 milioni di euro necessari 20 milioni li aveva l’Anas e la differenza di 70 milioni sarebbe arrivata dal Ministero al tempo diretto da Graziano Delrio. Adesso l’Anas ha comunicato che i fondi stanziati nel 2006 sono stati dirottati altrove. 

Non è una buona novità, – precisano dalla Valbreno – perché senza finanziamento non è possibile realizzare né il progetto definitivo, la cui redazione è stata affidata dalla Provincia alla Pro.Ter di Milano con un esborso di 2.950.000 euro, né il progetto alternativo, che noi proponiamo. Rammentiamo che un recente studio di Confindustria di Bergamo ha stimato, per difetto, il valore dell’investimento in 200 milioni di Euro, cifra ben lontana dai 90 milioni di Euro stanziati dall’ANAS“.

CRITICITÀ DEL PROGETTO DELLA PROVINCIA
La soluzione prospettata dal progetto preliminare della Tangenziale Sud, nella sua configurazione complessiva, è portatrice di una palese incongruenza. Il flusso veicolare, proveniente da Dalmine e scorrevole su quattro corsie, viene convogliato, nell’attuazione della “Treviolo-Paladina”, su due corsie, dopo il superamento della strada Briantea (ciò a seguito di variante in corso d’opera), per poi espandersi nuovamente su quattro corsie a Valbrembo, in località Ossanesga. Due di esse proseguono per Paladina, ricongiungendosi al tracciato esistente, mentre altre due verranno indirizzate verso Sorisole per reimmettersi sulla 470 a Villa d’Almé, in località Ventolosa o Sedrina.

Risulta evidente l’intasamento veicolare nel tratto a due corsie. La constatazione è rilevabile da più di un decennio, ma sfortunatamente essa è stata disattesa già nella prima seduta della Conferenza dei servizi del 9 dicembre 2009.  Sui tratti “Treviolo-Curno” e “Curno-Paladina” passano all’incirca 47.000 veicoli al giorno per senso di marcia. Da qui la necessità, secondo la Valbreno, di rivedere la progettazione, inserendo la possibilità di realizzare, subito o quanto prima, le quattro corsie per il tratto oggetto di riqualificazione. Possibilità oggi non più concretizzabile. Nella soluzione adottata, inoltre, non viene minimamente affrontata la viabilità da e per gli Almenni e la Valle Imagna.

Il progetto della Provincia di riqualificazione della 470 dir, nel tratto Paladina-Villa d’Almè, irrompe brutalmente sul territorio, tagliando la Val Breno, bucando il monte di Sombreno, sfregiando la piana di Petosino, forando la montagna sotto Bruntino e la Valle del Giongo, deturpando inutilmente, in definitiva, il poco territorio protetto del “Parco dei Colli” in una regione già ampiamente urbanizzata e antropizzata. La Valbreno propone una versione globale alternativa a quella del progetto preliminare su cui la Provincia si è appoggiata. Proponiamo che la 470 dir, risalendo verso la Valle Brembana, prosegua in galleria, dopo essere transitata sotto la rotatoria dell’Arlecchino a Villa d’Almè, fino a ricongiungersi alla 470 nel nuovo raccordo individuato.

COSTI
La proposta “Valbreno”, adottando i criteri progettuali dei lavori in corso, e pertanto già studiati sia ingegneristicamente che economicamente, permette di valutare sia il costo economico che i tempi di realizzazione della riqualificazione del tratto esistente tra Valbrembo e Villa d’Almè. Parimenti, mutuandolo dalla progettazione in corso da parte della Pro.Ter, si può ricavare il costo della galleria da Villa d’Almè a Sedrina. Non risulterà pertanto difficile né confrontare i benefici della nostra soluzione rispetto a quelli dello studio attualmente privilegiato da parte della Provincia di Bergamo né rendere pubblico il risultato.

FATTIBILITA’
L’Associazione sottolinea che, nella zona pianeggiante, la soluzione proposta non presenta alcuna invasione di territorio. Mentre la sezione prevista in salvaguardia lungo tutta l’attuale carreggiata è di almeno 40 metri, la sezione della strada è di 10,50 metri, cui bisogna aggiungere le sezioni dei muri di contenimento e delle rampe di entrata ed uscita. La somma rimane ampiamente all’interno della sezione di salvaguardia. Né alcuna invasione di territorio avviene per la sezione in galleria artificiale per la tipologia stessa del manufatto. A tal proposito si allegano dei “rendering”, che illustrano quale sarebbe il risultato nella zona pianeggiante e urbanizzata.

Rendering rotatoria Paladina vista da nord

rendering rotatoria Paladina vista da Sud

Un vantaggio non trascurabile della proposta “Valbreno” è la sua realizzabilità per lotti funzionali, di cui sono in grado di suggerire le tappe, in contrapposizione ad un progetto che necessita di oltre 200 milioni per essere fruibile. “In un momento di scarsità di risorseprecisa Elio Bonalumi, presidente Valbrenodovrebbe essere un argomento sufficiente per convincere anche i più scettici ad adottare questa soluzione“. Il progetto raggiunge molteplici risultati relativi al tessuto urbano dove la strada transita. Per
la comunità di Paladina, ad esempio, la strada 470 dir ha rappresentato e rappresenta una spaccatura netta tra il borgo di Sombreno ed il nucleo di Paladina. La soluzione di far transitare la strada sotto il livello di campagna non solo consentirà di risaldare i due abitati, ma permetterà di crearvi sopra un boschetto/giardino urbano e spazi esterni di aggregazione collettiva. Permetterà, inoltre, di ridisegnare la rete stradale in superficie volta a facilitare la mobilità lenta ed a connettere, anche con i percorsi
ciclopedonali, il verde dei Colli con il verde della sponda sinistra del fiume Brembo.

Scarica la lettera completa al presidente Gafforelli

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