Una vasca di laminazione al Borghetto di Mozzo. Un’opera che proteggerà le abitazioni della zona (vedi foto) dagli allagamenti dovuti alle esondazioni della roggia Curna. Un canale che accusa difficoltà a smaltire le acque che scendono dalla collina di Villa Masnada. Cosicché quando le precipitazioni sono forti si verificano fenomeni di allagamenti alle taverne delle case. “Negli anni il problema – spiega il sindaco di Mozzo Paolo Pelliccioli alla stampa locale – è andato peggiorando soprattutto in concomitanza di precipitazioni particolarmente intense di ricorrenza straordinaria, per esempio quella rovinosa dell’estate 2016”. Per risolvere il problema s’è fatta strada la progettualità (40.000 euro di spesa) di una vasca di laminazione di 2000 metri quadrati e profonda un metro, all’interno di un’area che ne misura 5000. “Sarà una sorta di prato ribassato – continua Pelliccioli – destinato a raccogliere le acque di esondazione le quali poi defluiranno attraverso una condotta collegata con lo scaricatore di Cascina Lupo”.
“In condizioni di tempo asciutto, con un’opportuna piantumazione – continua il sindaco – la vasca apparirà, ad osservarla con attenzione, come un modesto abbassamento del terreno. Nulla di più”. Metà dello sforzo economico sarà in carico al Comune, la parte rimanente ai privati cittadini (rappresentati dal professionalità dell’ingegnere idraulico Giuseppe Pasinetti) ormai esasperati dal dover affrontare allagamenti casalinghi. Da parte del Consorzio di Bonifica ci sarà l’impegno di riprofilare il tratto all’aperto della roggia Curna. “E’ un esempio virtuoso – conclude Pelliccioli – di collaborazione strategica tra pubblico e privato per risolvere una questione annosa, non più rinviabile. Un risultato, quindi, che potrà essere da stimolo in altre simili contingenze anche fuori dal contesto amministrativo di Mozzo. Come amministrazione ci siamo messi in ascolto dei cittadini, anche partecipando alle assemblee degli abitanti del quartiere, e condividendo insieme le basi della risoluzione del problema”. Si pensa di eseguire i lavori prima della conclusione dell’inverno.