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Ma perché la scienza è posta in un più alto grado che non la retta opinione? (…) A che cosa stai pensando? Alle opinioni vere. Anche le opinioni vere, finché restano sono cose belle, capaci di realizzare tutto il bene possibile; solo che non acconsentono a rimanere per lungo tempo e fuggono via dall’anima umana, per cui non hanno un gran significato, a meno che non si incatenino con un ragionamento fondato sulla causalità. Ma proprio in questo (…) consiste l’anamnesi, quella reminiscenza su cui sopra ci siamo accordati. Se collegate, esse dapprima divengono scienza e, quindi, cognizioni stabili. Ecco perché la scienza val più della retta opinione: la differenza tra scienza e retta opinione sta, appunto, nel collegamento (Menone, 97a-98a)

Epistéme e dòxa

La contrapposizione tra il mondo sensibile e il mondo delle idee ci consente di introdurre un’altra fondamentale distinzione nella filosofia platonica: quella che vede, da una parte, la verità (chiamata da Platone epistéme) e dall’altra le opinioni (ossia la dòxa). La verità non può che trovare la propria dimora nell’iperuranio, nel mondo delle idee, e in particolare nel concetto di Bene, suo valore supremo. Ad avere come oggetto di studio la verità, essendo una forma di conoscenza duratura e perfetta, è la scienza. Le opinioni, invece, rappresentano quella forma di conoscenza depotenziata e declassata che resta impantanata nel mondo sensibile. Le opinioni però, e questo è fondamentale precisarlo, non sono per Platone ciò che Parmenide includeva nel “non essere” (e che quindi non partecipavano in modo assoluto all’essere), ma solamente una forma d’essere che, pur non essendo un essere assoluto, vi partecipa allo stesso tempo: qualcosa, per dirla alla breve, di intermedio tra l’essere perfetto e il puro nulla. Ci torneremo.

La distinzione tra Filodoxi e i secondi Filosofi

Se per Platone verità significa sottrazione dell’essere dalle figure del tempo per la visione delle idee immutabili (prerogativa dell’anima umana) l’opinione (dòxa) si fonda sul fragile e sull’instabile, quindi sull’errore. Le cose, prese dal mondo sensibile sfuggono all’identità immutabile e restano nell’ambiguità, e la conoscenza che cerca di farle sue resta una conoscenza relativa e opinabile. Ci saranno, quindi, uomini che si fermano alle apparenze sensibili delle cose (dòxa) e ci sono quelli che invece approdano alla natura intelliggibile, alla verità. Platone chiama i primi Filodoxi e i secondi Filosofi. Solo questi ultimi, che vedremo si identificheranno con i politici, sono depositari dell’autentico sapere (epistéme). Questo perché solo la filosofia, nel suo articolarsi dialettico, è in grado di oltrepassare l’opinione per approdare a quella conoscenza piena non soggetta all’oscillazione e alla contesa delle opinioni.

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima

Fonte immagine di copertina: Depositphotos

About the Author

Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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