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Una delle più antiche tradizionali legate al percorso quaresimale è certamente rappresentato dalla Via Crucis la cui finalità è quella di commemorare il doloroso cammino compiuto da Gesù Cristo mentre si dirigeva verso la crocifissione sul Golgota.

L’origine di questo momento di preghiera e devozione viene ricondotto, da diversi studiosi, a Francesco d’Assisi  e penso che, proprio la testimonianza di questo grande santo, possa essere un aiuto per vivere l’eterna novità di questo gesto. Infatti, ripercorrendo la storia del frate di Assisi, uno degli aspetti che maggiormente mi colpisce risiede nel fatto che il suo “segreto” nel rapporto con Dio è consistito nell’aver sempre mantenuto uno sguardo e un cuore da bambino.

Non parlo di un “infantilismo” ma, al contrario, di quella straordinaria attitudine mentale di chi, concependosi come eterno “principiante” davanti al mistero di Cristo, trova la vera letizia nella vita.

Immedesimandoci nella sguardo da “apprendista” di San Francesco possiamo, quindi, trovare una fonte di ispirazione per vivere con curiosità il gesto della Via Crucis visto che proprio quest’anno, grazie alla fine dello stato di emergenza, avremmo tutti il dono di poterla tornare a vivere in presenza. La via della Croce può quindi tornare ad essere quel momento di cammino comunitario nel quale, ponendoci fianco a fianco anche di persone sconosciute, possiamo riscoprire lo sguardo che Cristo ha sulla sofferenza.

Un percorso, quello della Via Crucis 2022 a Bergamo, che nutrirà la nostra mente e il nostro cuore di quell’Amore che è l’unico in grado di trasformare il dolore e che, la Comunità di Bergamo di Comunione e Liberazione, invita a fare a Città Alta proprio la sera del Venerdì Santo.

Cristo, respiro e cammino” è anche una poesia che ho scritto di recente e che condivido con l’augurio che possa essere un supporto nel vivere questo momento finale di percorso quaresimale.

Infine, condivido, con tutti i bambini e le bambine che hanno visto i loro nonni andare in Paradiso senza poterli salutare, il racconto “Archetto il violino del risveglio” (clicca qui per scaricarlo) che vuole essere un tentativo per provare a camminare insieme partendo da una commovente domanda “cosa è successo a mio nonno/nonna quando si è addormentato per sempre?”.

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Alessandro Grazioli

Marito e papà di 4 bambini, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano, Business Unit Eticapro, Consigliere Comunale, scrittore di libri per l'infanzia, divulgatore e influencer sociale su Socialbg

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